“Se vado in folle te lo dico!”: il potere della parola condivisa
Nel pomeriggio di giovedì scorso, nella cornice accogliente di Acquario Libri, non c’era nemmeno un posto libero: sedie occupate, gente seduta per terra, occhi attenti, cuori aperti.
È andato in scena lo spettacolo di Teatroforum “Se vado in folle te lo dico!”, esito del laboratorio di Teatro dell’Oppresso promosso da Zenith e Self Help, in coprogettazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’ASL Città di Torino.
Il tema? I problemi di comunicazione in famiglia quando si vive un disagio psichico. Un nodo che in tanti conoscono, ma che raramente trova uno spazio così profondo per essere esplorato, ribaltato, trasformato.
Il pubblico non è rimasto a guardare: ha preso parte e ha preso posizione, entrando in scena, interpretando i ruoli, cercando strade nuove per affrontare situazioni di conflitto e incomunicabilità. È questo il cuore del Teatro dell’Oppresso: trasformare la visione in azione, dare voce ai silenzi, riscrivere insieme le possibilità.
Un grazie speciale a tutte e tutti coloro che hanno partecipato, sul palco e in platea.
Ieri abbiamo dimostrato – ancora una volta – che la fragilità condivisa può diventare forza, che il teatro può curare, e che in folle ci si può anche andare… ma insieme, si può sempre tornare a prendere la guida.
Ecco alcune immagini dell’evento.
[Teatro Dell’Oppresso è un’attività rivolta agli utenti del Dipartimento di Salute Mentale e realizzata da Zenith e Self Help in coprogettazione con il Dipartimento di Salute Mentale dell’’ASL Città di Torino]